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    Dario Mantovani

    Dario Mantovani è nato a Milano nel 1961. La sua formazione classica è stata il preludio agli studi di diritto. Ha condotto una carriera di ricercatore e professore associato e straordinario presso diverse università italiane (Trento, Parma) prima di diventare ordinario di Istituzioni di diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Pavia dal 1997. È stato Direttore del Dipartimento di Diritto romano, Storia e Filosofia del diritto dell’Università degli Studi di Pavia (1998-2003).

    Si occupa di diritto romano inteso come tecnica di pensiero, come strumento di amministrazione dei rapporti sociali ma anche come espressione sociale e culturale dell’antica Roma: infatti, il pregio del suo metodo di ricerca è quello di permettere una comprensione del diritto romano proprio dal punto di vista della società che lo ha prodotto, ossia che lo ha ideato, vissuto e tradotto nei testi.

    Se si considera l’influenza che il diritto romano ha esercitato a partire dall’XI secolo in Europa, inquadrare questo ricco patrimonio interpretativo, che formalizza i fatti sociali e risolve i conflitti grazie ad argomentazioni guidate da scelte di valori, significa – ed è l’ oggetto delle ricerche del Professor Mantovani – riappropriarsi di un elemento fondamentale della tradizione giuridica europea ed esercitarsi, anche nell’epoca presente, a trovare soluzioni ragionate alle contraddizioni.

    I temi principali della sua ricerca riguardano: 1) il metodo di composizione del Digesto; 2) il processo privato formulare (la ricostruzione delle formulæ e il ruolo dell’editto del pretore nella produzione e applicazione del diritto); 3) il processo criminale (in particolare le quæstiones e la giurisdizione criminale del pretore); 4) le opere dei giuristi romani come genere letterario e le loro caratteristiche espositive e di ricezione; la tradizione testuale delle opere giuridiche; l’edizione dei papiri giurisprudenziali; la legittimazione sociale del ruolo dei giuristi romani; 5) la realtà e la rappresentazione della Costituzione romana; 6) la giurisprudenza nella Tarda Antichità: circolazione dei testi e delle forme di pensiero; 7) la storia della storiografia e la ricezione del diritto romano come elemento della cultura europea (Lorenzo Valla; Domenico Alfeno Vario; Ugo Foscolo; Alessandro Manzoni; Contardo Ferrini; Pietro Ciapessoni; Plinio Fraccaro); 8) la storia istituzionale e scientifica dell’Università di Pavia.

    La sua ricerca analizza il diritto romano in una triplice prospettiva, dal momento che le tematiche giuridiche vengono indagate sia come problemi tecnico-giuridici nell’ambito della cultura antica, sia nella loro dimensione letteraria, sia ancora come problemi di storia della storiografia.

    Il suo approccio interdisciplinare lo ha condotto a considerare le opere dei giuristi romani come vera e propria letteratura, poiché il pensiero giuridico per il Professor Mantovani deve essere analizzato tenendo conto della sua forma letteraria senza tuttavia trascurare il valore di sapere tecnico che esso rappresenta. Una monografia, frutto di questo approccio, è stata pubblicata nel giugno 2018 da Les Belles Lettres (Les juristes écrivains. Les œuvres des juristes romains comme littérature). L’obiettivo di quest’opera è duplice: mostrare gli apporti culturali che hanno nutrito il pensiero giuridico romano ma anche invitare a leggere questi testi come eleganti esempi di prosa latina, caratterizzati sia dalla densità del pensiero sia dalla puntualità della sua espressione.

    Dal 2014, dirige il progetto ECR Advances Grant REDHIS “Rediscovering the Hidden Structure. A New Appreciation of Juristic Texts and Patterns of Thought in Late Antiquity”, relativo alla presenza nella Tarda Antichità (III-VI secolo) di una “struttura nascosta”, costituita dal diritto elaborato dai giuristi romani. Il gruppo di ricerca REDHIS riunisce papirologi, paleografi e giuristi e ha permesso di scoprire, all’interno di varie collezioni papirologiche americane e europee, numerosi frammenti testuali di giuristi romani fino ad allora inediti, che saranno presentati nei futuri seminari. Questi testi dimostrano che, mentre i giuristi non scrissero nuove opere a partire dalla fine del III secolo d.C., gli scritti precedenti continuarono a circolare e a essere letti durante la Tarda Antichità, rimettendo così in discussione l’idea diffusa di un declino della cultura giuridica in questi secoli.

    Autore di oltre 120 pubblicazioni scientifiche, si è in particolare interessato alla storia delle fonti, al pensiero dei giuristi e alla sua trasmissione, ai processi privati e criminali e ai rapporti tra lingua, retorica e giurisprudenza, mantenendo inseparabili la dimensione storiografica e la sua impostazione di storico del diritto.

    A partire dall’XI secolo il diritto romano nella forma del Corpus Iuris Civilis giustinianeo ha costituito la base dell’insegnamento del diritto in numerosi Paesi europei. Le diverse interpretazioni di cui il diritto romano è stato oggetto nel lungo periodo costituiscono al tempo stesso un punto cardinale della storia della cultura giuridica medievale e moderna, oltre che una sfida per gli studiosi. Nel corso dei secoli, le fonti giuridiche romane sono state interpretate alla luce delle necessità contemporanee e di contesti culturali completamente differenti: la comprensione di questo processo è pertanto necessaria per una presa di coscienza su ciò che spesso condiziona la nostra lettura del passato. Infatti, volgersi al passato sotto l’impulso di esigenze contemporanee non significa essere estranei agli Antichi stessi: proprio questo spunto ha caratterizzato un’altra prospettiva del lavoro del Professor Mantovani, ossia il modo in cui i Romani percepivano la propria storia del diritto.

    A causa della centralità che il diritto romano ha avuto nella nascita delle Università e delle loro tradizioni disciplinari, la secolare storia dell’Università di Pavia ha rappresentato un versante molto importante delle sue ricerche. Egli presiede il CeSUP (Centro per la Storia dell’Università di Pavia) dal 2007 ed è curatore di Almum Studium Papiense. Storia dell’Università di Pavia dal 2012.

    Ha presieduto il comitato per le Celebrazioni scientifiche in occasione del 650esimo anniversario della fondazione dell’Università di Pavia. È fondatore e direttore del Cedant (Centro studi e ricerche sui diritti antichi): dal 2003 in questo contesto si sono tenute le tredici edizioni del “Collegio dei diritti antichi”, che hanno riunito nel corso degli anni circa 195 allievi provenienti da Europa, Stati Uniti, Sudamerica e Giappone. Da questa esperienza è nata una collana di 13 volumi, frutto di questa attività didattica e di ricerca. Infine, ha inaugurato nella Facoltà di Diritto di Pavia l’insegnamento di Lingua del diritto, che apre una prospettiva interdisciplinare di formazione professionale giuridica sulla base degli strumenti di analisi linguistica.

    Dal 2015 insegna Storia delle Istituzioni Tardo Antiche presso il Bachelor of Arts in Lingua, letteratura e civiltà italiana presso l’Università della Svizzera Italiana (Lugano).

    Codirettore della rivista AthenaeumStudi di Letteratura e Storia dell’Antichità dal 2000, è membro dei comitati scientifici di diverse riviste europee.

    Nell’a.a. 1999/2000 e nel 2009 è stato Directeur d’études étranger presso l’École Pratique des Hautes Études (IV sec.) di Parigi. Nel 2004, Directeur d’études étranger presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales. Nel 2006, Professeur invité presso l’Université Paris I Sorbonne. Nel 2007 e 2010, Professeur invité presso l’Université Paris II Panthéon Assas. Ha fruito nel 2007 di una senior scholar fellowship della Law School, Robbins Collection, University of California Berkeley. Nel 2013 (maggio) è stato Professeur invité al Collège de France e ha ottenuto la Cátedra d’excelencia dell’Universidad Carlos III de Madrid – Banco Santander (II semestre 2014). Membro del progetto Cambridge Comparative History of Ancient Law e responsabile con H. Ménard e J.-L. Ferrary dell’Atelier de formation à la recherche. Introduction aux sources du droit romain presso l’École française de Rome (19-22 giugno 2017, II edizione 201, III edizione 2019).

    Da una ventina d’anni ha ugualmente sviluppato una fruttuosa collaborazione con le istituzioni francesi e ha stretto rapporti con molti ricercatori francesi. Attualmente è membro associato dell’UMR 8210 ANHIMA – Anthropologie et Histoire des Mondes Antiques, Paris (gruppo di ricerca Lepor – Leges publicae populi Romani), del Comitato scientifico del Labex Hastec (Laboratoires d’Excellence Histoire et anthropologie des savoirs, des techniques et des croyances) oltre che del comitato onorario di “Antiquité-Avenir. Réseau des Associations liées à l’Antiquité”.

    Membro dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere dal 2009, è anche corrispondente straniero dell’Académie des Inscriptions et Belles Lettres dal 2016.

    Dall’a.a. 2018/2019 è Professeur al Collège de France, con la cattedra di Droit, culture et société de la Rome antique.